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Introduzione

Questo blog si basa su una lezione tenuta dal rabbino Tuvia Serber, basata sugli insegnamenti del Rebbe Lubavitcher. Esplora i due tipi di altari presenti nella Torah e il modo in cui essi riflettono due percorsi per servire D-o.

Due modi di servire D-o: l'altare di terra e l'altare di pietra

In Parashat Yitro (Esodo 20:21-22), leggiamo un comando straordinario da parte di D-o:

"Fate per me un altare di terra e sacrificate su di esso i vostri olocausti e le vostre offerte di pace, le vostre pecore e i vostri buoi. In ogni luogo in cui farò menzionare il mio nome, verrò da voi e vi benedirò. E se farete per Me un altare di pietra, non costruitelo di pietre tagliate, perché maneggiando il vostro strumento su di esse le avete profanate".

A prima vista, questi versetti sembrano semplici: un altare può essere costruito in terra o in pietra. Tuttavia, l'insegnamento chassidico e i Saggi rivelano una lezione profonda: essi rappresentano due percorsi per servire G-D.

L'altare - Simbolo di elevazione

L'altare rappresenta l'elevazione. Ai tempi del Tempio, i sacrifici salivano in fumo verso il cielo. Oggi, senza sacrifici fisici, l'altare simboleggia il modo in cui eleviamo noi stessi, le nostre emozioni, parole e azioni, riportandole alla loro fonte divina.

Due altari - Due vie

1. L'Altare della Terra (Mizbeach Adamah)

Questo altare è un comando diretto: "Fate per Me un altare di terra".

L'uomo è chiamato Adamo perché è stato formato da adamah (terra), ma anche perché assomiglia (adameh) l'immagine divina. L'altare di terra rappresenta servire G-D in modo retto e naturale - il modo in cui ci ha creati.

Per questo il comando è incondizionato: ogni persona deve servire D-o in questo modo.

Questa è la via naturale e diretta del servizio divino.

2. L'altare di pietra (Mizbeach Avonim)

L'altare di pietra, tuttavia, viene introdotto in modo condizionale: "Se mi fate un altare di pietra...".

Perché condizionale? Una pietra simboleggia qualcosa di completamente diverso. Le scintille divine scendono anche nei livelli più bassi della creazione, persino nelle pietre senza vita. Quando una persona inciampa, pecca o addirittura cade nell'idolatria, è scesa al livello della "pietra".

L'altare di pietra rappresenta quindi un tipo di servizio diverso: teshuva - ritorno.

Per questo il comando non è universale, ma condizionato: si applica solo se qualcuno è caduto.

Mattoni come pietre - Babele ed Egitto

La Torah collega questo al generazione della Torre di Babele. Hanno dichiarato:

"Venite, facciamo dei mattoni e bruciamoli con forza". (Genesi 11:3)

Hanno usato mattoni al posto delle pietre per costruire una torre di ribellione e idolatria. Nella Cabala, un pietra rappresenta un lettera - Come le pietre costruiscono le case, le lettere costruiscono le parole. Il popolo di Babele usò le lettere e persino i nomi divini per idolatria, menzogna e inganno.

In seguito, il generazione dell'Egitto fu costretto ai lavori forzati con "malta e mattoni". L'insegnamento chassidico spiega che si trattava di una rettifica (tikkun) per i peccati di Babele.

E la nostra generazione? Il Rebbe Lubavitcher ci hanno insegnato che siamo la reincarnazione di quelle stesse generazioni. La nostra missione è riparare ciò che loro hanno danneggiato. Come? Usando le nostre "pietre" - le nostre parole e le nostre lettere - non per la falsità o la corruzione, ma per la Torah, la preghiera, la verità e le parole di gentilezza.

Due modi di servire G-D

Chi siamo e cosa possiamo fare?

Viviamo nell'era denominata "I tacchi del Mashiach - la generazione finale prima della Redenzione. Il Midrash insegna: "Mosè è il primo redentore ed è l'ultimo". (Shemot Rabbah 2:4). L'essenza di Mosè - la Torah stessa - è ciò che dà potere alla Redenzione finale.

Il Rebbe Lubavitcher ha sottolineato che la nostra generazione è collegata alle generazioni di Babele e dell'Egitto. Ciò significa che abbiamo la responsabilità unica e il privilegio di riparare i loro peccati in modo retroattivo:

Conclusione

L'altare ci insegna che ci sono due modi sacri di servire D-o: il sentiero naturale della terra e il sentiero trasformativo della pietra. Entrambi sono sacri, entrambi elevano il mondo.

Il nostro compito oggi è fare in modo che le "pietre" che usiamo - i nostri discorsi, le nostre azioni e i nostri pensieri - siano messi al servizio della santità. Così facendo, non solo correggiamo gli errori delle generazioni precedenti, ma prepariamo attivamente il mondo alla venuta del Mashiach - che possa avvenire rapidamente nei nostri giorni.

Questo blog accompagna la lezione del rabbino Tuvia Serber. Si consiglia vivamente di guardare la lezione completa su YouTube.

Grazie al rabbino Tuvia Serber per aver tenuto la lezione e per aver fornito un feedback su questo blog.

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